LE QUATTRO TEMATICHE DEL CORSO:

ANTI-DOPING

Le politiche si sono caratterizzate per essere focalizzate sull’attività di test ed, eventualmente, di sanzione delle condotte riprovevoli. Ad oggi, a queste politiche si è affiancata la costante attività di sviluppo di politiche di prevenzione culturale, con una particolare attenzione all’aspetto educativo.

Il numero crescente di amatori ed atleti ricreazionali che tentano di o ricorrono all’utilizzo di sostanze dopanti impone di ampliare la platea dei destinatari, arrivando a coinvolgere atleti, allenatori, genitori e ogni categoria di soggetti coinvolti nella dimensione sportiva. I soggetti destinatari di tali politiche non sono dunque solo gli atleti professionisti con programmi tesi a sviluppare la consapevolezza degli effetti negativi che l’utilizzo di sostanze e metodi dopanti comporta, sia sul piano della salute che in quello della promozione di una cultura di competizione leale.

L’attività di prevenzione si sviluppa a livello nazionale, regionale e locale grazie alla mediazione degli Stati Membri e anche attraverso il programma Erasmus+.

(per rimanere aggiornati: https://ec.europa.eu/sport/policy/integrity/anti-doping_en)

CORRUZIONE E MATCH-FIXING

Attraverso la collaborazione con soggetti internazionali, l’Unione europea promuove politiche tese ad assicurare che la competizione sportiva rimanga leale, nonostante le pressioni economiche esterne che minano l’integrità della competizione con attività corruttive.

La Commissione europea ha sviluppato negli anni diverse politiche e attività di studio del fenomeno della corruzione e del match-mixing, attraverso il Green Paper on Online Gambling, lo studio del gruppo di esperti proprio in tema di match-mixing e naturalmente attraverso i programmi Erasmus+ e Jean Monnet.

(per rimanere aggiornati: https://ec.europa.eu/sport/policy/integrity/match-fixing_en)

VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE

La Commissione europea, consapevole della presenza di condotte violente e discriminatorie non solo nei maggiori eventi sportivi ma, anche, lontano dalle telecamere negli eventi sportivi amatoriali e giovanili, ha sviluppato negli anni numerose politiche tese a combattere tali pratiche. Tra queste, l’Handbook for Police Cooperation, con cui promuove e sviluppa progetti educativi per combattere attraverso politiche di prevenzione culturale, la violenza e la discriminazione in ambito sportivo.

(per rimanere aggiornati: https://ec.europa.eu/sport/policy/integrity/discrimination_en)

GOOD GOVERNANCE

Per preservare la reputazione dello sport, pur mantenendo la sua autonomia, gli organi di governo dello sport devono garantire che il buon governo sia saldamente radicato nella cultura dell'organizzazione. La governance delle strutture e delle operazioni dello sport deve essere allineata per affrontare le minacce e le sfide attuali e future, nonché in grado di sfruttare le possibilità derivanti dalla continua crescita del settore sportivo. Ci impegniamo volontariamente a implementare i principi di base della buona governance nello sport - Integrità, Responsabilità, Trasparenza, Democrazia, Partecipazione e Incisività - nella nostra organizzazione sportiva. Riconosciamo che il miglioramento della governance è un processo continuo e necessario da intraprendere per essere meglio protetti da rischi come la corruzione e in grado di mantenere, proteggere e promuovere l'integrità dello sport”. Questo impegno solenne, lanciato in occasione della European Week of Sport svoltasi nel settembre 2016, la Commissione europea continua a sviluppare progetti tesi a promuovere e supportare i principi di good governance, sviluppando raccomandazioni e best practices all’interno delle federazioni e organizzazioni che si occupano di sport ad ogni livello all’interno dell’area europea. Anche questo asset è sviluppato attraverso i programmi Erasmus+ e Jean Monnet.

(per rimanere aggiornati: https://ec.europa.eu/sport/policy/integrity/governance_en)


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